È mio desiderio aprire le porte dello studio e coinvolgere chi vorrà partecipare al mio personale percorso di ricerca tramite delle sessioni di laboratorio.
Sono infatti convinto che tramite la condivisione del proprio lavoro e della propria esperienza con altre persone, tramite il dialogo è possibile spostare i propri limiti artistici/creativi.

Il progetto di lavoro con la comunità degli spettatori/visitatori, “co-creatori” è un’ottima occasione di accrescimento della propria pratica personale e della proprio ricerca in ambito coreografico proprio tramite l’incontro con l’altro.
Il mio lavoro si basa su una riflessione profonda sul corpo come soggetto, strumento, contenitore di senso e luogo della memoria.
Vorrei cominciare a studiare ed esplorare la condizione umana nelle sue forme più varie, investigando le possibilità fino al limite più estremo dell’esperienza, durante il processo di creazione collettiva.
Recuperare il senso dell’arte come finestra sul mondo, portatrice di una visione, entrando in dialogo con il potenziale spettatore/visitatore, in un territorio che supporta e accoglie il contributo sociale dell’atto di danzare nel panorama della contemporaneità in cui siamo immersi.

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