Nel fagocitativo gioco dei numeri della domanda ministeriale, i rapporti umani e i “giochi di scambi” si intrecciamo in un mix pericoloso che esclude sempre più lo sguardo del pubblico, con cui invece ci si pone sempre più con la presuntuosa autorevolezza di dovergli essere da maestro.

Tutto mentre gli artisti, suddivisi in gruppi simili a tribù, si auto compiacciono in una forma simile a una masturbazione collettiva, sferrando veloce la loro freccia contro forme di tribali diverse ma non troppo dalla loro.

Perché in queste forme di arcaica contemporaneità, il diverso, il differente è solo il nuovo strumento di auto compiacimento. Bisogna essere attenti amici miei a non essere né troppo uguali né troppo diversi dai cannibali, altrimenti diventate il loro pasto.

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