Parola chiave: “tempo”. La seconda giornata del festival Scenari Europei 2017 lascia sulla pelle questo senso di possente ciclicità che avvolge le azioni umane, dalla piccola sfera di una quotidianità ordinaria alla dimensione epica e quasi mitica dell’azione estrema, dilatata lungo un numero ampio di giorni. Tali sono le direttrici diametrali tracciate dai due spettacoli in programma oggi.

La Cosmopolitan Beauty di Davide Valrosso dipinge con finezza rara la dimensione di un interno privato che è luogo fisico oltre che territorio emotivo. Anche in questo caso (replicando l’effetto prodotto nella prima giornata del festival) la danza, confinata organicamente al di qua ed al di là della parola, pare raccontare un’esperienza concreta e potenzialmente verbale. Qui, la solitaria e totalizzante presenza del danzatore in scena conferisce una maggiore profondità di senso drammaturgico all’azione, che nelle cesure di buio sembra ancor più realisticamente sovrascrivere i capitoli diversi di una azione protesa. La biancheria naif che cinge il corpo del performer mantiene semanticamente a terra le sue evoluzioni fluide, accese da singulti di possanza improvvisa. Domina però il senso di fragilità reso dalla ricerca ossessiva, quasi l’invenzione di equilibri continuamente nuovi, mentre la frammentazione parcellizzata del gesto fa pensare ad un effetto time lapse in cui l’azione si sbriciola tra le maglie strette dei singoli momenti e dei singoli secondi.

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