Scoprire se stessi e rinnovarsi, entrando in relazione con l’altro, esplorando l’ambiguità semantica del gesto attraverso la stimolazione e il risveglio dei sensi. Una micro-comunità di danzatori inizia a preparare il proprio corpo producendo calore, irradiandolo fino agli strati più esterni.
Un’esperienza sul processo di rinascita che si trasmette nello spazio, l’incontro dall’io all’altro. Dall’individuale all’universale.
Uno spazio, scandito solo da poche fonti luminose sparse al suolo, luogo misterioso, forse acquatico. Nelle radici del nostro corpo, scomponendo ogni manierismo e implicazione sovrastrutturale, si scopre lo stupore di essere un caleidoscopio di corpi, ombre e luci. Un’apoteosi empatica di un assordante sussurro: We are not alone.

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